Il bicchiere della buonanotte
- Giada Lauretti

- 19 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Come mai i nostri figli fanno delle richieste apparentemente superflue? I piccoli gesti quotidiani creano relazioni di fiducia. I bambini hanno bisogno di fidarsi di noi e ci mettono alla prova.
Tutte le sere mio figlio mi chiede un bicchiere d’acqua al momento della buonanotte.
Lo fanno molti bambini, sarà capitato anche a te. Questa gran sete tutta insieme e a quell’ora e poi bevono due sorsi! Sì, ma sono due sorsi in più della tua presenza.
E così via, bicchiere dopo bicchiere, costruiamo una relazione di fiducia. Alcune sere siamo stanchi, altre non abbiamo proprio il sorriso sulle labbra…
Una sera mio figlio mi ha chiamato dopo il saluto della buonanotte e io, già quasi addormentata, mi sono alzata senza capire, aveva già avuto la sua acqua…
Appena arrivata, gli ho chiesto cosa avesse, senza riuscire a nascondere il fastidio, invece l’ho trovato che piangeva, non riusciva a dormire perché aveva un pensiero che lo tormentava: pochi minuti prima, non volendo, aveva rotto il bicchiere.
Là per là gli avevo detto “vedi cosa succede quando tardi a metterti a letto? Non controlli i movimenti, perché sei stanco”. Gli avevo anche detto “non fa niente per il bicchiere rotto, l’importante è che tu non ti sia tagliato”.
Lui però era molto dispiaciuto e si sentiva in colpa, aveva voglia di piangere e di essere rassicurato.
Una stretta al cuore! Mi sono sentita orribile, un’orribile madre. Anche neuropsichiatra infantile per giunta, questo era senz’altro un’aggravante, ma la stanchezza della sera aveva proprio avuto la meglio.
Ho detto: “scusa se ti ho risposto infastidita, ero solo assonnata e non mi ero accorta che ci fossi rimasto così male. Grazie amore, perché mi hai chiamato e mi hai dato una seconda possibilità per capirlo e consolarti , questa era una cosa importante. Promettimi che mi chiamerai sempre quando non sarai sereno o non ti sentirai capito”. E lui “Sí mamma, però vorrei anche aggiustare il bicchiere, possiamo chiederlo a papà?”
È grazie a quei 100, 1000, millemila bicchieri d’acqua che mio figlio ha pensato di potermi chiamare quella sera.
Al momento dell’addormentamento, i tuoi figli si devono separare da te e, prima di farlo, ti mettono alla prova chiedendoti qualcosa, per essere sicuri che risponderai a qualsiasi evenienza, anche nel momento più impensato. Solo così potranno chiudere gli occhi tranquilli.
A volte, anche se ci sentiamo orribili genitori, possiamo chiedere scusa e dire grazie ai nostri preziosi bambini: sono i nostri coach, ci indicano la strada, dobbiamo solo imparare a vederlo.
Se ripariamo le rotture che si creano nella relazione, si trasformano in oro.


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