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Dispositivi elettronici: consigli salva-bambino

  • Immagine del redattore: Giada Lauretti
    Giada Lauretti
  • 19 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Perché il rapporto dei bambini con i device non diventi patologico, è importante un’applicazione coerente e costante di alcune regole di utilizzo, affinché diventino una routine, un’abitudine consolidata nella gestione quotidiana della tecnologia.




Tanti genitori conoscono l’insistenza con cui i bambini ricercano i dispositivi elettronici. È importante, però, per il loro benessere, regolarne l’utilizzo, perché potrebbe crearsi un vortice di dipendenza, come ho spiegato in un altro video.

Lasciare il dispositivo al bambino ti consente di dedicarti alle tue attività, ma il prezzo potresti pagarlo dopo. Più gioca, più è difficile interromperlo. A quel punto, puo stabilirsi un braccio di ferro tra di voi, se deve passare ad un’altra attività, fare i compiti, uscire di casa, mettersi a tavola o andare a dormire.

Evita di attivare simili dinamiche e prova a riflettere con me per promuovere un utilizzo equilibrato della tecnologia per il tuo bambino.

ACCESSO

Innanzitutto, tuo figlio non può avere a libera disposizione smartphone, tablet e console, anche se gli appartengono. Stabilisci che chieda sempre a te il permesso.

I device abituano alla soddisfazione immediata e averli a portata di mano rinforza il meccanismo che favorisce i comportamenti impulsivi a discapito di quelli riflessivi, ponendo le basi per la dipendenza psicologica.


LIMITI

Definisci e controlla giorni e i tempi di utilizzo, da non più di mezz’ora al giorno per i bambini di 5-6 anni a non più di 1 ora e mezzo per i dodicenni, e non è obbligatorio tutti i giorni. Osserva però le reazioni! Se tuo figlio sembra fuori controllo, riduci ulteriormente.

I bambini si assorbono completamente nel gioco e si identificano con i personaggi. La tecnologia di oggi offre un’esperienza immersiva in cui tutto è possibile oltre ogni limite, per es. le vite sono infinite, per cui è impossibile stancarsi di giocare. Questo aumenta il grado di coinvolgimento di tuo figlio, che potrebbe avere difficoltà di regolazione emotiva, frustrarsi per un obiettivo non raggiunto, arrabbiarsi molto o, al contrario, dare in escandescenza per la troppa gioia di una vittoria. Sono emozioni che hanno un’intensità eccessiva, al di fuori di quello che sperimenta nel quotidiano e potrebbe non essere pronto a gestirle.


ESPERIENZA

I bambini conoscono il mondo e sperimentano le novità fondamentalmente attraverso il corpo. Questo è tanto più vero quanto più sono piccoli.

I dispositivi elettronici constringono tuo figlio all’immobilità fisica e ad un’attività soltanto mentale. Stare fermo a lungo mentre accumula tensioni, lo porta a sprigionare una considerevole quantità di energia nel momento in cui smette.

Inoltre, se è vero che i videogiochi consentono lo sviluppo di alcune competenze cognitive, è altrettanto vero che, se si supera il limite, il tuo bambino viene privato di tutte quelle esperienze sensoriali e motorie di cui il suo cervello si ciba e che costituiscono la fonte primaria delle sue conoscenze.

Le attività che possono far dimenticare a tuo figlio il divertimento tecnologico sono, infatti, quelle all’aria aperta in piena libertà di movimento. Sono così nutrienti per il suo cervello che difficilmente ti chiederà di ridargli il dispositivo.


TIPOLOGIA

I bambini di oggi sono molto precoci a livello cognitivo. Nei secoli la complessità del nostro cervello è aumentata, ma ci sono anche dei tempi tecnici prestabiliti per la maturazione emotiva e psicologica, che non seguono a ruota la precocità delle conoscenze.

Diciamoci la verità, molti videogiochi che i nostri bambini utilizzano sono sconsigliati sotto i 12 anni e la nostra risposta qual è? I compagni li usano, ne parlano, poi mio figlio viene escluso. Verissimo! Anche io non voglio che i miei figli si sentano dei disadattati, ma sarebbe bello se tutti noi genitori decidessimo di comprare solo i videogiochi adatti all’età, nessuno si porrebbe più il problema dell’esclusione sociale. Di solito è necessario posticipare l’età di utilizzo rispetto a quella consigliata, mentre, credimi, non è mai necessario il contrario.

Ma torniamo alla realtà, i bambini utilizzano videogiochi non adatti alla loro età la maggior parte delle volte, allora, mi dispiace, ma in questo caso viene meno il vantaggio che dovrebbe darti il videogioco, cioè di startene tranquillo e indisturbato.

Devi essere più presente, conoscere il videogioco e stare nei paraggi per poter interrompere dinamiche potenzialmente rischiose. Per es. lo sai che molti dei loro videogiochi preferiti hanno dei meccanismi che predispongono al gioco d’azzardo? Li tengono incollati lí con la promessa di premi virtuali a sorpresa, che a volte sono stupendi, ma altre sono deludenti e li portano a provare e riprovare ancora. Ti ricorda qualcosa? A me ricorda il meccanismo della slot machine: “se ritento sarò più fortunato”.


FUNZIONE

Questo è fondamentale. Se tuo figlio è arrabbiato o triste, non calmarlo con la tecnologia, anche se è un metodo veloce. Calmalo con la tua vicinanza protettiva e con l’ascolto.

La finalità del gioco é lo svago, ma tuo figlio non può “svagarsi” dalle emozioni sgradevoli, mettendole in un cantuccio da qualche parte dentro di sè, per rivitalizzarsi con la tecnologia. Le emozioni sgradevoli si affrontano con l’aiuto e il conforto di un adulto di fiducia. Il rischio è che tuo figlio, anzichè ricorrere alla richiesta d’aiuto, impari ad usare la tecnologia come surrogato affettivo per uscire dagli stati emotivi dolorosi: questo comportamento predispone alle dipendenze.


Se conosci i bisogni di tuo figlio, capisci come regolarlo.






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